La Corte Costituzionale, con la sentenza n. 263 e depositata il 22/12/2022 ha stabilito che in caso di restituzione anticipata del finanziamento, il diritto del consumatore alla riduzione dei costi sostenuti in relazione al contratto di credito non può essere limitato solo ad alcune tipologie di costi, in funzione di quando sia stato concluso il contratto.

La Corte ha preso in esame la natura delle spese rimborsabili e il periodo da considerare, con il secondo a condizionare il primo.

Fino a questo momento i costi rimborsabili in caso di restituzione anticipata di contratti conclusi antecedentemente al 25 luglio 2021 erano unicamente quelli di istruttoria e di intermediazione.

La Corte di Giustizia Europea, tuttavia, già nel 2019, aveva chiarito che il consumatore che rimborsa anticipatamente l’importo dovuto, ha diritto alla riduzione, in misura proporzionale alla vita residua del contratto, degli interessi e di tutti costi compresi nel costo totale del credito con la sola esclusione delle imposte.

La Corte Costituzionale, ha  pertanto messo nero su bianco queste conclusioni, richiamando al rispetto del diritto comunitario, nell’interpretazione della Corte di giustizia e precisando che tocca a quest’ultima se lo ritiene opportuno, modulare gli effetti temporali di una sua pronuncia, specificando l’arco temporale per il quale la sua lettura delle norme deve essere considerata.