Salvo imprevisti che al momento non sono all’orizzonte, il Tribunale unificato dei brevetti inizierà ad operare entro la fine del 2022.
Il Tribunale unificato è una corte internazionale comune a tutti gli Stati Ue (al momento ne sono esclusi Polonia, Croazia e Spagna), che avrà un Primo grado con sede a Parigi e Corte d’appello in Lussemburgo oltre a un Arbitration and Mediation Center con sedi a Lubiana e Lisbona; è previsto un distaccamento a Monaco di Baviera e sedi regionali e locali ancora da definire.
Con questo strumento l’Europa si avvicina finalmente a un sistema di protezione moderno e più conveniente per le imprese. Durante il periodo transitorio, di tre mesi prima che l’attività abbia inizio e poi per un successivo periodo di sette anni, eventualmente estensibile per ulteriori sette, i titolari dei brevetti europei classici, potranno decidere di sottrarre i propri titoli alla giurisdizione esclusiva del nuovo tribunale, sempre che i brevetti non siano già oggetto di procedimenti instaurati avanti il Tribunale unificato. A regime il Tribunale sarà competente giurisdizionalmente in via esclusiva, per tutte le controversie in materia di validità e contraffazione non solo dei nuovi brevetti europei “ad effetto unitario”, ma anche dei brevetti europei classici, costituiti da un fascio di brevetti nazionali secondo la Convenzione sul brevetto europeo del 1973.
Con l’entrata in vigore dell’accordo, al brevetto classico si affiancherà un titolo nuovo: il brevetto europeo ad effetto unitario, ovvero con effetti in tutti gli stati membri che avranno ratificato l’accordo, rilasciato dall’Ufficio europeo dei brevetti, senza alcun bisogno di convalida nei singoli paesi; ciò avrà quale effetto un risparmio in termini di tempo e di denaro. Le decisioni del Tribunale unificato fondate su brevetti ad effetto unitario, avranno effetto in tutti gli stati contraenti.
Le sentenze declaratorie dell’invalidità del brevetto unitario ne faranno venire meno gli effetti in tutti gli Stati aderenti immediatamente.
Litigare davanti al Tribunale unitario costerà di più che farlo davanti a un Tribunale italiano, ma meno che affrontare un contenzioso multi giurisdizionale, con procedimenti pendenti contemporaneamente in tre o quattro Stati come di solito accade con i brevetti europei classici.
L’obiettivo, ambizioso ma raggiungibile, è quello di ottenere la pronuncia della sentenza di merito, ovvero di primo grado, entro un anno dall’instaurazione del procedimento.